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Sfide Pastorali 13

Riprendiamo il paragrafo 222 del capitolo 6 dell’Amoris Laetitia, l’esortazione apostolica che stiamo commentando da qualche tempo, per approfondire il tema dei “Metodi naturali”.

Raccogliamo spesso perplessità e resistenze nei percorsi di accompagnamento dei fidanzati e talvolta anche negli sposi, nell’annunciare il valore dei metodi di regolazione naturale della fecondità. Eppure questi, presentati spesso come metodi anti-concezionali dai media mainstream, sono, in realtà, anzitutto metodi di conoscenza, consapevolezza e valorizzazione della propria e reciproca fertilità, che hanno come primo effetto il rispetto della dignità dell’altro, la crescita dell’intimità e della complicità nella coppia, favorendo il dialogo e l’ascolto reciproco, aiutando a scegliere insieme responsabilmente il tempo favorevole per aprirsi alla vita.
Papa Francesco scrive, citando il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Si metterà in luce che “questi metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano la tenerezza fra di loro e favoriscono l’educazione di una libertà autentica (CCC,2370).” E, in effetti, è proprio così: conoscere l’altro, in tutti i suoi aspetti, e accoglierlo totalmente anche nella sua fertilità, permette di scegliere liberamente di amarlo come lui/lei vuole essere amato, e non per soddisfare dei bisogni.
L’apprendimento dei metodi naturali mentre aiuta la coppia a vivere la propria sessualità in modo sereno, gioioso e pienamente umano, dice loro la preziosità di una fertilità che è un dono e non un diritto, e questo significa riconoscere anche nel figlio una persona da accogliere come un dono, piuttosto che vederlo come un problema o al contrario una pretesa. Se c’è un diritto, dovrebbe essere quello di ogni figlio di essere generato come frutto di un rapporto di amore tra i sui genitori. 
La vita, infatti, nasce dall’amore, e non c’è vera fecondità se manca la comunione e l’amore tra gli sposi, altrimenti il figlio è concepito come un bene per sé stessi, come un diritto cercato a tutti i costi e con ogni mezzo anche in contrasto con la vita stessa…  
Maria Silvia e Paolo Moro