Film

Justin Baldoni (2019) 116 minuti - info
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A un metro da te

Recensione scritta durante la pandemia COVID-19. Anno 2020  
Mai come in questo momento di emergenza, costretti a stare a casa, il tempo si dilata, rallenta per molti, e diviene opportunità per riscoprire se stessi e il valore che hanno le proprie relazioni. Solo che ora le dobbiamo riscoprire per mancanza. La distanza che siamo costretti a mantenere tra noi ci fa vivere la nostalgia o anche la solitudine, ci costringe a reinventare il tempo e anche a prendere contatto con noi stessi, con le nostre ansie e paure ma anche con la nostra creatività e il nostro coraggio. La distanza ci può aiutare a ricomprendere i nostri confini se eravamo abituati a con-fonderci con gli altri perché solo così potremmo possedere noi stessi e divenire portatori di sollievo per chi ci sta accanto e perfino per noi stessi. Dalla distanza possiamo imparare il valore prezioso di un abbraccio, di una carezza, di un bacio che non sono gesti banali da dispensare a chiunque ma comunicano la nostra intimità, la nostra vicinanza e tenerezza. 
Il film che presentiamo in questo numero, uscito nelle sale nel 2019, sembra quasi abbia anticipato quello che stiamo vivendo.  E forse potremmo imparare da chi, come i protagonisti del film, è condannato a mantenere le distanze dall’altro per tutta la vita, un altro modo per trasmetter vicinanza e tenerezza, mettendo in atto tutto quello che apprendiamo da noi stessi e dalla nostra creatività per incontrare gli altri e farci carico delle loro solitudini e angosce.



fine vita malattia rapporti sociali
Maria Silvia e Paolo Moro