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Will Gluck (2015) 118 minuti - info
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Annie, la felicità è...

Remake di un film del 1980, a sua volta trasposizione cinematografica di un musical del 1970, questo film, adatto a tutta la famiglia, racconta la storia di un’ orfana, Annie, che vive con altre compagne nella casa e sotto la tutela dell’isterica signorina Colleen, cantante frustrata col vizio del bere.  Per una coincidenza,  viene salvata per strada dal  miliardario Will Stacks, magnate della telefonia mobile  e candidato Sindaco di New York che, per ottenere maggiori consensi di pubblico, si mostra disponibile verso gli ultimi e decide di prenderla in affido temporaneo.
Annie, magnificamente interpretata da Quvenzhané Wallis e già vista in Re della terra selvaggia, è, in un certo modo, il catalizzatore etico del racconto. Il suo ottimismo di fondo, la sua incapacità di serbare rancore verso alcuno, finiscono per sciogliere la corazza di Will Stacks , che ritorna con la mente, grazie a lei, ai tempi in cui, povero, cercava anche lui la sua strada, ma anche quella di Miss Colleen, che si mostra cinica e burbera solo perché è stata disillusa dalla vita e ha perso la fiducia in se stessa.
Il consiglio è quello di ascoltare le canzoni con i sottotitoli, perché sono le parti più importanti della narrazione e raccontano il cambiamento dei personaggi, fino alla loro rinascita.

Il parere del padre: A me il film è piaciuto molto. Anche in film “leggeri” come questo, che è commedia e musical insieme, ci sono spunti che possono generare riflessioni in famiglia. Oltre che a passare una bella serata,  è stato un’ occasione per parlare di certi argomenti soprattutto con i più piccoli: interessante, infatti, come il film faccia intuire il potere dei media ( l’azienda di Stacks può controllare qualsiasi cittadino di New York, conoscendo tutte le loro conversazioni telefoniche degli ultimi dieci anni)  e il loro potere di determinare il successo o il fallimento di una campagna elettorale puntando sull’emotività. La brutta figura che il candidato sindaco fa durante uno “spot” elettorale diventa virale e circola per tutto il mondo nel breve spazio di qualche minuto, così come il salvataggio della bambina che dà  inizio allo svolgersi del film.
Mi è piaciuto in modo particolare la figura minore dell’innamorato di Miss Colleen . Pur maltrattato da lei, non perde mai la speranza e sarà determinante per aiutarla a ritrovare “sotto quella scorza acida” il suo “gran cuore” di donna dolcissima che , come le dice, si era “ solo assentata per un po’”.
Il commento della madre: Will Stacks è un uomo incapace di costruire relazioni vere, ma solo funzionali al suo obbiettivo di affermare se stesso e controllare gli altri. Nasconde una grande fragilità nata dall’assenza del padre quando era bambino, troppo occupato a massacrarsi di lavoro e anaffettivo. Ha imparato a nascondere le proprie emozioni, a non mostrare le sue debolezze (per caso Annie scopre che porta la parrucca), a ottenere dal denaro tutto ciò di cui ha bisogno . Non si accorge delle persone che lo circondano, dei loro sentimenti, di ciò che fanno per rispondere sempre prontamente alle sue richieste.
È di fronte alla fiducia disarmante della bambina e alla sua serietà e sincerità che scopre ciò di cui ha veramente bisogno (e per cui val la pena anche rinunciare a tutto il resto): relazioni vere, affetti sinceri, fino a ritrovare la libertà di mostrarsi sé stesso e di commuoversi anche di fronte alle telecamere.
Annie non esaurisce mai la speranza di poter ritrovare o di essere ritrovata dai suoi genitori. Porta in sè il sogno di appartenere ad una famiglia, e fa di questo sogno un dono e un motivo di speranza anche per gli altri. Non usa gli altri per raggiungere il suo sogno, nemmeno quando accetta l’affido da parte del miliardario consapevole del fatto che si tratta di uno scambio di interessi, bensì li coinvolge nella sua ricerca con la promessa di condividerne la gioia (così con le sue compagne nella casa famiglia, così con l’assistente sociale, con la segretaria di Stacks, con la guardia del corpo…).
Il parere della figlia (più piccola): secondo me è un bel film, perché ti fa apprezzare la bellezza della famiglia. Poi è anche bello per le canzoni. Mi ha colpito perché i protagonisti, soprattutto la tutrice di Annie, imparano dai propri errori. Quando Miss Colleen capisce che Annie, in fondo, le voleva bene, comprende di aver sbagliato e con l’aiuto delle altre ragazze si “autodenuncia” per poterla aiutare. Mi è proprio piaciuto!
Il parere della figlia: Il genere musical è uno dei miei  preferiti e la storia di questo film è veramente bella. Annie, la protagonista, trasmette moltissima positività e proprio per questo fa molto riflettere su ciò che ci accade ogni giorno, cose di cui a volte ci lamentiamo ma che guardandole con degli occhi più felici, come quelli di Annie, potrebbero non sembrarci più tanto terribili.
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