Film

Richard LaGravenese (2007) 123 minuti - info
Leggi le altre recensioni
Leggi le altre recensioni

Freedom Writers

Su suggerimento dell’insegnante di religione di nostra figlia abbiamo guardato questo bel film un po’ datato (2007) ma denso di spunti per il dibattito e la discussione sia in famiglia che nei gruppi, specialmente di giovani.
 Sara: È un film molto bello, che parla di molti ragazzi che vivono situazioni molto profonde e dolorose, storie diverse tra loro ma alla fine molto simili per molte cose. questi ragazzi che sono obbligati ad andare a scuola dove però incontrano un’insegnante che riuscirà ad unirli come gruppo classe e come amici e non come rivali. Questa insegnante cerca di fare molte cose per fare in modo che i ragazzi si interessino e collaborino tra di loro, e il suo impegno è tale che verrà confermata come loro insegnante anche negli anni successivi. Questo film mi è piaciuto molto, tratta di tematiche giovanili molto forti e allo stesso tempo molto reali. È un film consigliato per i tanti spunti di discussione...
 
Il film, di Richard La Gravenese, è ambientato nel 1992, a Long Beach in California, poco dopo gli scontri razziali che avevano colpito Los Angeles, e narra la vicenda (tratta da una storia vera) della giovane insegnante di lettere, Erin Gruwell, che ottiene il suo primo incarico in una classe della Woodrow Wilson High School, dove, due anni prima, è stato messo in piedi un ambizioso programma d'integrazione razziale per gli studenti. La “Gruwell”, come la chiameranno i ragazzi, partita con un’entusiasmo piuttosto idealista, è costretta a rivedere il suo metodo di insegnamento di fronte alla realtà giovanile che incontra: ragazzi di strada, emarginati e spesso delinquenti, ispanici, afro americani, cambogiani e un solo bianco, divisi in vere e proprie gang rivali tra loro, con rigidi codici di comportamento che portano all'odio reciproco. 
Inizialmente accolta in modo ostile e diffidente dai ragazzi della classe 203, si deve ben presto rendere conto che la stessa realtà scolastica non crede nella possibilità della loro integrazione etichettandoli, piuttosto, come delinquenti, in attesa che abbandonino gli studi. Molti degli altri insegnanti della scuola considerano questo programma un disastro, convinti che abbia rovinato il livello accademico del loro liceo. 
Ciononostante, non demorde e dà il massimo per ottenere prima la loro accettazione e poi per aiutarli a maturare e crescere. Offrendo loro attenzione e rispetto, e adattando il proprio insegnamento, piano piano entrerà in relazione con i ragazzi e con le loro storie di sofferenza e di emarginazione, valorizzandoli e illuminandoli con la lettura di autori e storie vicine alla loro, aiutandoli ad entrare in relazione tra loro attraverso, ad esempio, la narrazione dell’Olocausto e dell’odio che ha portato a tanto dolore. La scrittura di un diario giornaliero dove loro potranno confidarsi diventa il mezzo quasi terapeutico con cui i ragazzi impareranno a guardarsi dentro, a raccontarsi e a fare scelte di libertà e di riscatto per se stessi.  
Il film, come dicevamo, apre una serie di pregevoli discussioni, sia per il contenuto visibilmente trasmesso (per esempio il percorso di crescita dei ragazzi e, in parallelo, del gruppo-classe) sia per quello, più nascosto tra le pieghe, dei rapporti sociali; ma anche, e non si può non riflettervi, riguardo alla vita privata della giovane insegnante. Sullo sfondo, infatti, emerge il rapporto della giovane Erin con suo padre, ex attivista politico che ha lottato per l’integrazione , dal quale essa ha preso ispirazione e dal quale cerca approvazione,  ma che in realtà fatica a sostenerla; e il rapporto col marito che inizialmente la sostiene e crede in lei ma che presto si separerà da lei dal momento che essa, totalmente assorbita dalla scuola, gli dedica sempre meno attenzione, trascurando i pasti, i tempi per la loro relazione e prendendo decisioni sempre più in autonomia. 
I diari dei ragazzi saranno pubblicati da Erin Gruwell nel 1999, in un libro intitolato "The Freedom Writers Diary” che diventerà un best seller negli Stati Uniti e sarà il punto di partenza di un metodo educativo e di insegnamento (a partire dall’esplorazione di tre punti chiave: coinvolgere, illuminare, dare potere) che mira alla valorizzazione e al vero cambiamento degli adolescenti.
“Quando diversi mondi si mettono insieme, la bellezza è inevitabile.” The Freedom Writers  
società educazione conflitto di classe
Maria Silvia e Paolo Moro