Film

Richard Curtis (2013) 123 minuti - info
Leggi le altre recensioni
Leggi le altre recensioni

Questione di tempo

Il film che oggi presentiamo, più volte passato anche nelle serate televisive, è un bel film che si presta a più di un dibattito su svariati temi. Brevemente la trama: il giovane Tim, al compiere dei 21 anni, viene a sapere dal padre che i maschi della sua famiglia possono viaggiare nel tempo della propria vita. Come userà il suo dono?
Affrontando la storia di un ragazzo nell'arco di una quindicina d'anni, il regista Richard Curtis riesce a rinnovare in modo efficace il tema del viaggio nel tempo, rendendo straordinaria l'avventura della più banale e meno interessante delle vite. 
 
Quante volte avremmo desiderato viaggiare nel tempo? Per cambiare qualcosa del nostro passato, per fare scelte diverse... : se riuscissimo a farlo… allora sì che potremmo essere felici! Quante volte in verità, facciamo con i nostri pensieri i nostri piccoli o grandi “viaggi” nel passato o nel futuro? viaggi che rischiano di diventare delle fughe da un presente che, invece, potremmo anche abitare di più e con più amore.
Anche Tim, che sceglie di utilizzare la sua straordinaria capacità  per trovare l’amore, pensa che aggiustare il suo passato gli garantirà la felicità, ma, anche grazie ai dialoghi con suo padre, anche lui viaggiatore nel tempo, dovrà scoprire che il segreto della felicità non è cercare una vita diversa e sempre più perfetta : “la vita va presa com’è… non importa chi sei”. Che si possa o no viaggiare nel tempo, la gioia più grande è riuscire a gustare il proprio presente, i piccoli gesti, e ad abitarlo pienamente.
 “viaggiamo tutti insieme nel tempo ogni giorno della nostra vita, possiamo solo fare del nostro meglio per gustare questo viaggio straordinario”.


Il film si presta a un confronto su molti temi: il valore del tempo nella nostra vita, l’amore, il valore della famiglia, la fedeltà, il rapporto con la famiglia di origine, in particolare la figura del padre, la fratellanza, l’amicizia… le scelte: ci sono tante scelte in questo film che fanno maturare il protagonista e la più importante, la scelta tra il passato (il poter iterare l’incontro col padre) e il futuro (la nascita di un figlio che costituisce un punto di non ritorno della propria vita) porterà Tim alla maturazione e al salto definitivo nell’adultità. 
Straordinarie alcune scelte stilistiche del regista, le luci e i colori, i chiaroscuri, il ritmo che cambia fino a rallentare verso la fine per sottolineare la bellezza della quotidianità; e poi le ambientazioni (il paesaggio selvaggio della Cornovaglia in contrasto con la vita della città di Londra) e le musiche (“Il mondo” di Jimmy Fontana; “Into my arms” di Nick Cave)… che dire, un film da guardare!
Famiglia Scelte Relazioni
Maria Silvia e Paolo Moro