"Un sogno per te" è un film uscito nel 2019, ambientato nella Germania che si spacca in due con la Guerra fredda, e guarda due diversi lati del muro di Berlino: siamo nell’anno 1961, e precisamente il 13 agosto.

Il centro però non è la guerra: questo scenario ostile, fatto anche di ronde notturne, soldati e armi (rimaniamo nel bollino verde) diventa l'occasione di un distacco che alimenta il desiderio; ricerca di un "infinito oltre la siepe". Il desiderio che lega i due giovani protagonisti, va oltre il possesso dell'altro, diventa grido di reclamo e riscatto di bellezza per sé stessi in primis, oltre il grigiore generale e i pesci in faccia che sembra restituire il mondo. 

C'è chi guarda il mondo pietrificato come fuori da una vetrina e dice: "non si può fare" e chi invece fa un passo e arriva in cima alla montagna. Complici diverse figure che si fanno provvidenza e, come i topini di Cenerentola, aiutano a intessere un vestito da favola. 

Questa storia ci insegna che quando nella vita si fa quel passo, allora si sprigiona il meglio di noi, quelle risorse che non pensavamo di avere: l'attrazione e il desiderio verso l'altro aprono a sogni più grandi che forse neanche oseremmo pensare.

Tranquilli, il miele non impasta la bocca né scandalizza, non si tratta neppure di un film meramente sentimentale, con numerose effusioni amorose. Vabbè un amore platonico e anacronistico, direte? Cosa hanno da dire queste vicende a noi gente del 2022? 

Guerra e difficoltà ci siamo, ma desideri ne abbiamo? Scelte abbiamo il coraggio di farne? O forse siamo così impegnati a sopravvivere in uno stato di autoconservazione, tra la mummia e il sott'aceto, da non sapere più desiderare? E quelle risorse di cui si parlava prima, quelle che da soli non si riesce a far uscire, dove finiscono? Allora, buona visione e mi raccomando: liberate il vostro desiderio!