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Francesco Pesce (2023) Edizioni San Paolo
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Amare per credere

Con una prosa semplice e diretta don Francesco Pesce, docente di teologia pastorale e direttore del “Centro della famiglia” di Treviso, racconta i collegamenti tra l’”amare” e il “credere” in un percorso ricco di incontri concreti tratti dalla sua esperienza vissuta in numerose comunità cristiane. È una riflessione legata a doppia mandata alla vita concreta e ha il pregio di indicarci come intessere relazioni autentiche alla luce della fede donataci da Dio. Il “credere” si fa amicizia, vicinanza, condivisione, aiuto, azione … le esperienze tipiche di una famiglia all’interno della quale c’è una cura reciproca, un affetto, un legame che supera la nostra semplice umanità. Al contempo l’”amare” come umanamente possiamo, viene illuminato da Gesù, dalla sua presenza divina, dal suo essere a fianco e dentro di noi. Questo connubio ha un effetto moltiplicativo nella comunità cristiana e leggendo queste pagine veniamo dolcemente portati a vedere e ad accorgerci che semplici azioni singole o comunitarie possono essere guidate da una potente mano divina. Sono esperienze di bene (“amare”) fondate su esperienze di fede (“credere”) radicate nella vita dei cristiani; su queste esperienze nonché su una vasta cultura letteraria e religiosa, la riflessione di don Francesco Pesce approfondisce l’incarnazione della fede e la sua manifestazione concreta. Significativo il capitolo dedicato agli anziani e al loro modo di amare ricco di umanità; è una presenza discreta, dolce ma ricca di fortezza che valorizza la famiglia e la comunità tutta: “in Chiesa c’erano solo anziani” si trasforma con le parole di San Paolo nel riconoscere persone che hanno combattuto la buona battaglia e hanno conservato la fede. Il capitolo conclusivo è intitolato “Una Chiesa che sa di casa”. Un auspicio a rivedere le nostre relazioni nell’ambito della chiesa alla luce delle relazioni fraterne che si vivono in famiglia. È un appello che recentemente si sente da molte diverse fonti: se viene così spesso ripetuto probabilmente ce n’è un gran bisogno. Il libro è impreziosito da un’acuta prefazione del Cardinale Zuppi, presidente della CEI.


Carlo Casoni