La storia di questi due giovani sposi narrata in questo libro è avvincente, come solo una storia tessuta nelle trame di Dio può esserlo. Se la prima parte del libro, dove si racconta una storia bellissima, appare quasi come un romanzo, la seconda parte diventa stupefacente; se provassi a definirla in due parole la chiamerei la “normalità santa”.  Ho avuto il desiderio forte, alla fine della lettura del libro di conoscere di persona Annamaria e Fulvio, e l’occasione si è avverata proprio il 14 febbraio, approfittando di un loro viaggio in Veneto alla loro comunità famigliare Arca di Nazaret. Con semplicità mi hanno accolto spiegandomi che se Gesù ha scelto la famiglia per rivelarsi…un motivo ci sarà! E per 30 anni è vissuto, Lui e I suoi Genitori, nella più assoluta normalità, tanto che nessuno si era accorto della Sua presenza.  Oggi come ieri Gesù vive nelle nostre famiglie ordinarie, solo che stavolta siamo proprio noi a non accorgerci, a non accogliere la Sua presenza. Se solo aprissimo a Lui le porte di casa nostra, del nostro cuore, saremmo inondati di doni dello Spirito Santo. Potreste pensare che sono delle belle parole, ma poi di difficile attuazione, e invece Annamaria e Fulvio ci accompagnano mano nella mano nella loro storia, nella loro esperienza, nel celebrare la presenza di Dio nella loro casa e nella loro famiglia, con I loro figli. Ovvero, come dice Fulvio, (facendo proprio il gesto) …impastarsi nelle cose di Dio, rendersi famigliari a lui. Hanno adottato una liturgia famigliare (siamo o non siamo Chiesa domestica?) che attraverso segni rende visibile la presenza di Gesù tra loro. E’ così che I figli crescono nella fede, consapevoli di essere anche loro Figli di Dio, Amati. Questa loro esperienza, accolta in seno alla diocesi di Catania e benedetta dal loro vescovo Mons. Pio Vigo, con il nome di ARCA di NAZARETH, cresce in tutta Italia raccogliendo vocazioni di famiglie che desiderano seguirne la regola (ma Fulvio preferisce chiamarlo Stile di vita). Oggi è una Associazione Privata di fedeli con Personalità Giuridica Ecclesiastica da SEMons. Antonino Raspanti (diocesi Acireale ct).
Mi è piaciuto moltissimo il saluto finale, le parole di San Francesco: Incominciamo Fratelli, a Servire il Signore Dio nostro, perché finora abbiamo combinato poco” Pace e Bene.