Book

Lorenzo Ferraroli (2021) San Paolo Edizioni
Leggi le altre recensioni
Leggi le altre recensioni

Io sto con i ragazzi

Ai genitori degli adolescenti e in generale a tutti coloro che a vario titolo si occupano dell’educazione dei ragazzi e delle ragazze, segnalo il libro di don Lorenzo Ferraroli “Io sto con i ragazzi” che ha per sottotitolo una frase eloquente ovvero “Ritorniamo alla ricerca dei fondamenti educativi”.
L’autore è un salesiano psicologo e psicoterapeuta di grande esperienza che dopo aver descritto nella prima parte “Chi sono i nostri ragazzi” cerca nella seconda di individuare chi possiamo o dovremmo essere noi genitori.
Come tutti i testi che cercano di approfondire un argomento complesso, è una lettura che richiede attenzione pur essendo senza dubbio affascinante e molto ricca: serve la pazienza di entrare con tempo e testa in un mondo che noi adulti facciamo fatica a capire per la grande distanza tra la nostra personale esperienza di gioventù e il mondo di oggi che si agita dentro i nostri figli.
A sottolineare l’importanza di questo libro c’è una prefazione di Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria, una presentazione di Maria Gabriella Brioschi, autrice di testi di psicoterapia e una introduzione dell’autore.
Lo scritto è diviso qua e là da box che rimandano a degli esempi concreti legati all’argomento trattato con una funzione esemplificativa. Ci sono varie citazioni colte che richiamano studi scolastici specialistici, ma nel complesso per apprezzarlo basta avere il desiderio di capire e di attingere le motivazioni e le forme dell’azione educativa dell’adulto verso i ragazzi di oggi. In particolare, nella parte dedicata agli adulti educatori, sottolineo un tema per me sorprendente, ovvero l’importanza della grinta ovvero della “rabbia non nella sua deriva pericolosa, furente e inarrestabile, bensì in quella incanalata in una forma più matura e amica, con un potenziale costruttivo e salvifico.” Per stimolare i ragazzi a far fruttare i propri talenti è sicuramente necessario rivolgersi a loro con determinazione, ma nel contempo è opportuno rispettare il loro stato psicofisico e le loro reali capacità.
Il libro ha una conclusione che merita un plauso per la sua apertura all’infinito e per la speranza che suscita nel lettore. Riporto una frase significativa: “Ogni ragazzo e ogni ragazza ha in sé le risorse che si trasformano in resilienza e operano prodigi.” Possiamo alzare gli occhi al cielo e vedere la meraviglia che questi ragazzi portano nella nostra vita. 
Carlo Casoni