Questo è uno dei “libri parlati” come li definisce l’autore don Luigi Maria, perché nascono come appunti di incontri vissuti con la gente. Il testo è molto scorrevole e veloce nella lettura perché pare proprio di
sentirsi raccontare la storia di questi tre personaggi e in essi le nostre fatiche e i nostri bisogni di conversione. L’amicizia è l’alfabeto che Gesù ha usato di più in tutto il Vangelo per annunciare la novità della Sua Misericordia. Attraverso i testi evangelici che parlano di Marta, Maria e Lazzaro, l’autore mette in luce come pur essendo brani così familiari, essi possano nascondere parole per il nostro cuore, affatto scontate. L’umanità di Gesù e il suo bisogno di buone ed autentiche relazioni, di quelle che fanno cadere le maschere e
che danno riposo, appartengono a tutti noi. La casa di Betania diventa una casa accogliente, una casa dell’amicizia in cui i tre fratelli con le proprie caratteristiche ed imperfezioni (la praticità di Marta, l’ascolto Maria ed il non protagonismo di Lazzaro) creano un legame speciale con Gesù. Essi diventano capaci di un accoglienza vera che fa star bene Gesù, e questo ascolto trasforma e converte i tre personaggi. 
Alla fine della loro esperienza, in un cammino in cui non solo Gesù li trasforma, ma tutti e tre si sostengono e aiutano a vicenda, diventano capaci di essere pienamente sè stessi e felici nonostante le loro imperfezioni.
Amare Gesù permette loro di riappropriarsi della loro vita cambiata. Il libretto molto esile fa riflettere alle relazioni amicali che viviamo. In questo mondo così social da avere tanti amici quanti like viene spontaneo chiedersi: io sono realmente me stesso con chi?
Quali sono le relazioni amicali che mi permettono di abbassare le maschere, di cresce e diventare felice, diventare santo? Le amicizie, quelle vere, ci aiutano a crescere anche nell’amicizia e nell’ascolto di Gesù.
Buona lettura.