In Italia abbiamo qualcosa che in molti paesi occidentali non si trova in maniera così importante, e oserei dire determinante, per il benessere sociale delle famiglie.
Stiamo parlando dei nonni, chi più chi meno anziano, ma estremamente importanti per il tessuto sociale delle famiglie italiane: baby-sitter a chiamata, conducenti, cuochi... i ruoli che investono sono multiformi ed ugualmente importanti per tutte quelle coppie che, tante volte, arrivano a fine settimane completamente distrutte...
Ma i nonni sono estremamente importanti anche per i figli dei loro figli: i nipoti.
Ed è sempre bello vedere nonni e nipoti che dialogano, che si guardano e si raccontano, due poli opposti di età che si rincorrono.
E la storia raccontata in questo libro narra proprio di una scelta di vita fatta dall’autore determinata proprio dai dialoghi scaturiti con la Nonna, come suggerisce il sottotitolo del libro stesso. Ed infatti il nipote raccoglie, a piene mani, la saggezza, l’arte dell’ascolto della nonna che ci permette di recuperare quel senso del gusto così dimenticato o esaltato mondanamente da una cultura del sofisticato. Le cose buone richiedono pochi ingredienti, tanta esperienza, e mani, cuore e occhi che ‘sanno’ perché hanno vissuto e non solo perché hanno letto.
E l’idea di questo libro, come ci dice l’autore, è proprio quello di affrontare quelle sfumature di dolore senza spettacolizzarle, senza dissacrarle o banalizzarle. Solo un ascolto…
Attraverso un dialogo immaginario con una Nonna, snodato attraverso dodici capitoli, si assapora la saggezza che viene ascoltata anche dai più giovani perché da una nonna, un giovane accetta tutto. Se nonna ti dice: “Provaci!”, lo accettiamo. Se te lo dice un genitore, un amico, oppure un educatore, sarà difficile….
La nonna, in questo libro, è colei che, a sua insaputa, insegna ad ascoltare le storie, rileggere gli eventi, sentire il dolore per farlo fiorire, ridestare la speranza sepolta dai pensieri, dalla fretta, dalle preoccupazioni, o anche dalle chiacchiere, perché si possa ritornare a prendere possesso dello scrigno dei propri sogni. E imparare a lasciarsi medicare il cuore da chi ha un cuore che ti vuole bene davvero. Solo l’ascolto è la porta che prepara qualsiasi racconto ad essere ri-raccontato con sapore. Non c’è fretta da avere. Nelle storie raccontate ci sono incontri reali, veri, delicatamente rivisti per custodire la sacralità del dolore di ciascuno. Buona Lettura.