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Pawel Rytel Andrianik e Manuela Tulli (2023) Edizioni Ares
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Uccisero anche i bambini - Gli Ulma...

Questo libro edito nel 2023 racconta la storia della Famiglia Ulma, una famiglia polacca della città di Markowa (che dista solo 60 Km dal confine con l’Ucraina) vissuta durante la seconda guerra mondiale e che ha subito un violento martirio per opera dei tedeschi per salvare 8 persone ebree che nascondevano in casa. 

E’ la storia di una bella famiglia, il papà Jozef e mamma Wiktoria erano una giovane coppia con 6 figli, la più grande di 8 anni e l’ultimo, il settimo, era ancora nel grembo materno. Josef appare subito come un uomo molto curioso e studioso per questo porta novità nel mondo agricolo in cui viveva, tanto da poterlo definire pioniere nella coltivazione di frutta ed ortaggi e nell’allevare bachi da seta. Era appassionato di fotografia e per portare avanti questa sua passione, lui stesso si era costruito una macchina fotografica. Era attivo nel paese e conosciuto da tutti, tutte le immagini del periodo le si devono a lui. Molte ritraggono la moglie Wiktoria in momenti famigliari. Dai racconti e dalle foto si capisce che era presa dalla numerosa famiglia ma era serena e consapevole della sua missione nello stare accanto al marito e crescere i figli: pare fosse lei il perno della famiglia su cui poggiava l’organizzazione quotidiana. Entrambi provenienti da famiglie cattoliche avevano presto insegnato anche ai bambini a fare il segno della croce e pregare. Si è trovato tra i loro tanti libri anche una bibbia. Una bibbia letta, vissuta e sottolineata. Vicino al brano del buon samaritano vi hanno trovato scritto “SI”. Loro hanno messo in pratica proprio questo insegnamento evangelico. Regola della famiglia era che mai nessuno che bussasse alla porta per chiedere aiuto potesse andarsene senza essere aiutato in qualche modo. Ed è così che viene raccontata la situazione della Polonia durante la guerra e vengono narrate anche le storie delle persone che gli Ulma hanno deciso di ospitare per salvarli dalle persecuzioni e deportazioni tedesche. Appare la spontaneità della scelta, non è il padre di famiglia che ha deciso ma si respira che la famiglia tutta, porta avanti questa decisione fino al martirio il 24 marzo del 44. Una notte all’improvviso arrivano 5 gendarmi tedeschi e 6 poliziotti blu (forze di sicurezza locali). L’eccidio fu condotto in maniera sistematica, prima gli ebrei nella soffitta, poi Josef e Wiktoria ed infine anche i bambini. 

Straziante il pensiero di quella famiglia e quei bambini. Lei, durante questa strage, stava vivendo anche il momento e i dolori del parto. Incredibili i racconti di chi poi ha voluto dare loro una degna sepoltura, e non una fossa comune, che narrano di aver trovato il 7° bimbo che era quasi completamente nato. 
Questa famiglia viene riconosciuta Martire tutta insieme, anche quel bambino non ancora nato, perchè insieme hanno subito la violenta morte in odio della fede. Hanno incluso anche la creatura che era nel grembo della mamma perché lo possiamo definire Battesimo di sangue similmente ai Santi Innocenti uccisi da Erode a Betlemme. Suscita nel lettore il pensiero di una dimensione comunitaria di santità. Ci si contagia in senso positivo anche nei cammini di santità e i bambini, i nostri figli, possono camminare con noi già da subito, dal grembo materno.  Questa storia di santità si intreccia e parla ad una famiglia del Maryland, negli USA, che vive un momento familiare difficile e che la invoca e chiede aiuto. Questa famiglia statunitense testimonia quanto imparato a vivere grazie agli Ulma, che ancora una volta hanno detto Si facendosi vicini a chi era bisognoso di aiuto e vengono, così,  ricordati come i “samaritani di Markowa”.
Claudia Pozzebon