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Amoris Laetitia: Parlarsi di più

“La cosa più importante nel matrimonio è il dialogo”: è una frase che viene proposta spesso come il segreto di una relazione riuscita. Dopo aver parlato ampiamente sull’importanza del dialogo (136-140), l’esortazione mette anche in guardia da un possibile rischio: il dialogo si impoverisce perché uno dei due vuole uniformare l’altro a sé o perché entrambi non coltivano la propria interiorità. Amoris laetitia afferma fin da subito che il dialogo non si improvvisa, ma «richiede un lungo e impegnativo tirocinio» (136). Utilizza in proposito il temine “ascesi”, ossia l’impegno ad imparare a «non incominciare a parlare prima del momento adatto» (137): «ascoltare con pazienza e attenzione, finché l’altro abbia espresso tutto quello che aveva bisogno di esprimere». Per farlo, bisogna «spogliarsi di ogni fretta, mettere da parte le proprie necessità e urgenze, fare spazio», perché molte volte il coniuge «non ha bisogno di una soluzione ai suoi problemi ma di essere ascoltato». 
Il dialogo acquista significato e custodisce la relazione di coppia solo se viene data «importanza reale all’altro. Si tratta di dare valore alla sua persona, di riconoscere che ha il diritto di esistere, a pensare in maniera autonoma e ad essere felice» (138). Su questa linea, l’«unità alla quale occorre aspirare non è uniformità, ma una “unità nella diversità” o una “diversità riconciliata”»: per questo motivo, papa Francesco invita a «liberarsi dall’obbligo di essere uguali» (139).
Inoltre, «affinché il dialogo sia proficuo bisogna avere qualcosa da dire» e ciò è possibile solo attraverso la cura della propria interiorità, che «si alimenta nella lettura, nella riflessione personale, nella preghiera e nell’apertura alla società» (141). Senza tale cura, «le conversazioni diventano noiose e inconsistenti», la vita familiare si chiude in se stessa e «il dialogo si impoverisce». 
Don Francesco Pesce