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Comunità e Famiglia - Il lavoro e la famiglia

Nell’ambito del Sinodo la nostra diocesi ha scelto sei ambiti della pastorale, coerenti anche con quanto è emerso a livello nazionale, sui quali fare nei prossimi mesi un discernimento ecclesiale. Alcuni di questi sono direttamente legati alla promozione della vita: il quinto ambito ha come focus la fragilità legata alla povertà materiale, alla povertà relazionale, alla malattia e alla disabilità e il sesto riguarda la partecipazione alla vita sociale ed ecclesiale. La famiglia con la sua presenza nella comunità e con il lavoro nella società è il soggetto che sostiene il peso dei problemi materiali e relazionali delle persone e allo stesso tempo è oggetto delle attenzioni e dell’aiuto che molti enti pubblici e privati forniscono. C’è uno scambio tra chi fa fatica ad avere una vita degna e serena e chi, tramite il lavoro o il volontariato, cerca di sostenere queste persone. Il Signore è sempre presente nella nostra vita, quando siamo in difficoltà e quando siamo in grado di porgere un valido aiuto: nel Discorso della Montagna (Mt 5) Gesù sostiene che sono beati, che sono felici, quelli che soffrono come quelli che lottano per il bene, per la vita perché in loro si manifesta la potenza divina che permette di trovare un senso, di recuperare le energie per sopportare, di mantenere viva la speranza anche nelle situazioni più buie. La fede rende forti e San Paolo ci ricorda (Rm 15,1) che “noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi”. Ecco, la famiglia direttamente e tramite il lavoro con l’aiuto di Dio diventa la debolezza che si erge con forza a difesa della fragilità della famiglia stessa e della società nel suo complesso. Questa risorsa spirituale che ha sostenuto il mondo cristiano anche nei periodi più difficili della storia si sta affievolendo per molti motivi ma sicuramente anche per la perdita delle relazioni comunitarie, della partecipazione attiva nella società, per l’individualismo attualmente esasperato da un eccesso di virtuale, di social, di straniamento. Il processo sinodale è un’opportunità per risvegliare in noi (persone e famiglie) le energie per fare il bene ed operare nella realtà a servizio della vita in tutte le sue espressioni e per dare testimonianza al mondo che ci circonda dell’amore che Dio continua a riversare sulla fragilità umana.
Carlo Casoni