Storia di un felice sbaglio
Il nuovo libro di Costanza Miriano: vale la pena investire sul matrimonio ancora oggi?
Spesso sono tentato di pensare di essere nel posto sbagliato, nel tempo sbagliato, con le persone sbagliate. Cosciente delle mie qualità e del mio punto di vista, vengo visitato da un pensiero: la realtà in cui vivo ora non mi fa esprimere al meglio.
Dunque, in fondo, tutto ciò che è al di fuori di me deve cambiare. Secondo il MIO punto di vista: è ovvio.
A parlare di questa pericolosa tentazione è la scrittrice e giornalista Costanza Miriano, nel suo nuovo libro Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato. Manuale di manutenzione del matrimonio, presentato al palazzetto parrocchiale di Paderno di Ponzano Veneto, venerdì 7 giugno.
Non a caso il contesto più adatto per descrivere questo tipo di atteggiamento è proprio quello del matrimonio: cosa c’è di più impossibile che rimanere a fianco della stessa persona per tutta la vita, vedendola cambiare (spesso su ciò che avremmo tenuto così) o rimanere immutabile (su ciò che avremmo volentieri cambiato), provando a tirare fuori il meglio di sé di fronte al peggio dell’altro, di fronte a un’enormità di differenze che ci separano dal nostro coniuge? Costanza lo ha espressamente detto, tale dubbio investiva moltissimi aspetti della sua vita: “pensavo di aver sbagliato città, ogni tanto anche marito, sicuramente lavoro […] avevo anche sbagliato parrocchia”.
Di fronte a questa fatica costante, magari dopo anni, decenni di matrimonio, in cui molte cose non cambiano e i difetti rimangono gli stessi, viene spontaneo veder nascere nel cuore tale assillo, che in fondo, ci porterebbe a una semplicissima “soluzione”: cambiare.
Che non è il miglior consiglio che ha da offrirci la scrittrice. È vero, Costanza ammette come suo marito su moltissime cose non sia cambiato e sia rimasto totalmente alieno, radicalmente differente da lei su molti punti di vista; eppure è sempre lei a dichiarare come in fondo sia proprio quel matrimonio “sbagliato” ciò che le ha “salvato la vita”. Da cosa, da chi dobbiamo salvarci? In fondo, da noi stessi, dalla chiusura, dalla presunzione di non aver bisogno di niente e di nessuno. “È qualcosa che si costruisce piano piano, nonostante le differenze […] si inizia un cammino che diventa sempre più bello. Nonostante gli alti e bassi è un cammino in cui si sale sempre”. Felice sbaglio, dunque, quello fatto magari anni fa, quando lui/lei era più giovane e promettente, quando tutto sembrava adatto a noi. Felice perché, per quanto faticosa sia la via del matrimonio, porta frutto e una fecondità che va oltre i nostri calcoli.