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Educare in famiglia - 14

272. La formazione etica a volte provoca disprezzo dovuto a esperienze di abbandono, di delusione, di carenza affettiva, o ad una cattiva immagine dei genitori. Si proiettano sui valori etici le immagini distorte delle figure del padre e della madre, o le debolezze degli adulti. Per questo bisogna aiutare gli adolescenti a mettere in pratica l’analogia: i valori sono compiuti particolarmente da alcune persone molto esemplari, ma si realizzano anche in modo imperfetto e in diversi gradi. Nello stesso tempo, poiché le resistenze dei giovani sono molto legate a esperienze negative, bisogna aiutarli a percorrere una via di guarigione di questo mondo interiore ferito, così che possano accedere alla comprensione e alla riconciliazione con le persone e con la società.



Papa Francesco, con il n. 272 di Amoris Laetitia, stimola tutti (padri e madri, adulti, giovani) a vivere con responsabilità, pur nella consapevolezza che ogni educazione si realizza in modo imperfetto. Se questa affermazione non deve indurci a sottovalutare l’importanza dell’educazione nei percorsi di vita personali, familiari e comunitari, d’altra parte ci aiuta ad accogliere con comprensione e amorevolezza gli effetti di esperienze educative negative. Sono purtroppo ancora numerosi i padri e le madri che non hanno la capacità di prendersi cura dei figli (fino alla negazione della patria potestà da parte dell’istituzione); ma in realtà, ogni padre e ogni madre fanno quanto possibile per educare, e questo possibile comprende anche le negligenze, le disattenzioni, le eccessive protezioni, le aspettative mal riposte… Ogni uomo ed ogni donna, ogni padre e ogni madre, ogni figlio e ogni figlia, sono soggetti reali, limitati, lontani in ogni caso dalla perfezione, dall’ideale. Ecco che un’educazione adeguata chiede di aiutare a comprendere che, come i figli possono sbagliare, anche il padre e la madre sbagliano (e per estensione tutte le figure che hanno una responsabilità educativa ed istituzionale: gli insegnanti, gli educatori, i sacerdoti, …), hanno le loro debolezze, i loro sbalzi d’umore (“Ma ci pensi mai […] agli sbalzi d’umore che ci causano drammi” cantano i Coma_Cose).
Nei percorsi di vita, ci suggerisce papa Francesco, i giovani devono essere aiutati a fare i conti anche con le esperienze negative (in particolare quelle con i propri genitori); in particolare i giovani che intraprendono un percorso di coppia riusciranno a viverlo serenamente tanto quanto riusciranno a comprendere i propri genitori - la loro accoglienza come le loro rigidità, la loro disponibilità come le loro negligenze - come  “una fonte identificatoria benefica dalla quale partire differenziandosi” (Scabini e Cigoli). 
Andrea Pozzobon e Daniela Bruniera