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Educare in famiglia - 19

277. Nell’ambiente familiare si possono anche reimpostare le abitudini di consumo per provvedere insieme alla casa comune: «La famiglia è il soggetto protagonista di un’ecologia integrale, perché è il soggetto sociale primario, che contiene al proprio interno i due principi-base della civiltà umana sulla terra: il principio di comunione e il principio di fecondità». Ugualmente, i momenti difficili e duri della vita familiare possono essere molto educativi. È ciò che accade, per esempio, quando sopraggiunge una malattia, perché «di fronte alla malattia, anche in famiglia sorgono difficoltà, a causa della debolezza umana. Ma, in genere, il tempo della malattia fa crescere la forza dei legami familiari. […] Un’educazione che tiene al riparo dalla sensibilità per la malattia umana, inaridisce il cuore. E fa sì che i ragazzi siano “anestetizzati” verso la sofferenza altrui, incapaci di confrontarsi con la sofferenza e di vivere l’esperienza del limite». 
 
Nel n. 277 di Amoris laetitia papa Francesco accosta due questioni a prima vista slegate tra loro: nella prima parte il protagonismo della famiglia nell’educare e nell’agire un’ecologia integrale; nella seconda parte l’importanza di un’educazione che “abilita” ad affrontare i piccoli e i grandi problemi che i ragazzi (come ognuno di noi) incontrano ogni giorno e che rende capaci di “confrontarsi con la sofferenza e di vivere l’esperienza del limite”. Ma non è rischioso (e forse inutile) accostare l’amore, la fecondità e l’educazione che viviamo nella quotidianità in famiglia con il problema globale di un’ecologia integrale? Cosa c’entra la mia “fatica” quotidiana di genitore nell’educare con il problema ecologico mondiale? Papa Francesco esprime con forza questo legame nell’enciclica Laudato sì quando afferma: “Non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo. Non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia. […] Non possiamo illuderci di risanare la nostra relazione con la natura e l’ambiente senza risanare tutte le relazioni umane fondamentali. […] Non si può proporre una relazione con l’ambiente a prescindere da quella con le altre persone e con Dio” [LS 118-119]. Ecco allora che con i gesti educativi semplici e quotidiani che educano alla sobrietà, al rispetto dell’altro e dell’ambiente (pensiamo ad esempio al non sprecare il cibo, alla raccolta differenziata, all’uso della bicicletta al posto dell’auto quando è possibile, …; ma anche all’ascolto dell’altro prima di ogni giudizio, mettendosi nei suoi panni (empatia) e camminando insieme a lui; …), possiamo dare forma alla  comunione che il Signore ci ha già donato; possiamo costruire insieme la casa comune; possiamo educare alla generatività intesa come capacità di prendersi cura, di desiderare il bene, di dare vita, di lasciar andare (superando un po’ alla volta la brama di possesso e di dominio sulle cose, sull’ambiente, sugli altri).
Andrea Pozzobon e Daniela Bruniera