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Educare in famiglia - 25

283. Frequentemente l’educazione sessuale si concentra sull’invito a “proteggersi”, cercando un “sesso sicuro”. Queste espressioni trasmettono un atteggiamento negativo verso la naturale finalità procreativa della sessualità, come se un eventuale figlio fosse un nemico dal quale doversi proteggere. Così si promuove l’aggressività narcisistica invece dell’accoglienza. È irresponsabile ogni invito agli adolescenti a giocare con i loro corpi e i loro desideri, come se avessero la maturità, i valori, l’impegno reciproco e gli obiettivi propri del matrimonio. Così li si incoraggia allegramente ad utilizzare l’altra persona come oggetto di esperienze per compensare carenze e grandi limiti. È importante invece insegnare un percorso sulle diverse espressioni dell’amore, sulla cura reciproca, sulla tenerezza rispettosa, sulla comunicazione ricca di senso. Tutto questo, infatti, prepara ad un dono di sé integro e generoso che si esprimerà, dopo un impegno pubblico, nell’offerta dei corpi. L’unione sessuale nel matrimonio apparirà così come segno di un impegno totalizzante, arricchito da tutto il cammino precedente.
 
Con il numero 283 di Amoris laetitia papa Francesco, in poco più di dieci righe, ci aiuta a percorrere il cammino dal “sesso sicuro” all’unione sessuale nel matrimonio, dalla protezione al pudore, dall’aggressività narcisistica all’accoglienza, dal gioco con i corpi all’impegno reciproco, dall’utilizzo dell’altro al dono di sé integro e generoso. Il cammino per educare alla sessualità in una prospettiva di vocazione all’amore è il cammino di una vita. Donare il proprio corpo (e tutto se stessi) è un atto d’amore; e imparare l’amore è un cammino. Come ogni cammino è pieno di ostacoli e di nuove aperture, di cadute e di risalite. Chiede le scarpe adatte, la dotazione necessaria ad affrontare gli imprevisti e le inevitabili difficoltà; chiede alcune mappe per orientarsi. È un cammino da fare con gli altri; e, per un significativo tratto, è un cammino che chiede di essere accompagnato da persone che, pur con i loro limiti, hanno già percorso un tratto del cammino (genitori, educatori, figure di riferimento). Nella prospettiva di un percorso da fare insieme, in famiglia e nella comunità, nulla di ciò che ci suggerisce papa Francesco può essere ridotto a moralismo o ad una concezione anacronistica del matrimonio, dell’unione sessuale, dell’amore. La Gioia dell’amore – Amoris laetitia – è il dono che siamo chiamati ad accogliere e a ridonare ogni giorno in un cammino di crescita e di incontro con l’altro che riempie di senso e di gioia le nostre vite: “Le persone si incontrano/per rinascere. / Nascere/non basta mai a nessuno” (Franco Arminio).
Andrea Pozzobon e Daniela Bruniera