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Educare in famiglia - 27

285. L’educazione sessuale dovrebbe comprendere anche il rispetto e la stima della differenza, che mostra a ciascuno la possibilità di superare la chiusura nei propri limiti per aprirsi all’accettazione dell’altro. Al di là delle comprensibili difficoltà che ognuno possa vivere, occorre aiutare ad accettare il proprio corpo così come è stato creato, perché «una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato […] Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere se stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirsi reciprocamente». Solo abbandonando la paura verso la differenza si può giungere a liberarsi dall’immanenza del proprio essere e dal fascino per sé stessi. L’educazione sessuale deve aiutare ad accettare il proprio corpo, in modo che la persona non pretenda di «cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa».
 
Papa Francesco tocca in questo passaggio le questioni centrali di un’educazione all’identità sessuata. La mia identità cresce sempre nella relazione con l’altro differente da me; cresco cioè in primo luogo “per differenza”. E, come maschio, l’altro radicalmente differente da me è la donna (e viceversa). Nell’uniformità, nell’omologazione, non c’è crescita. Appare subito evidente quanto la famiglia sia il luogo prioritario dove si fa esperienza di questo. È in primo luogo l’amore tra uomo e donna che vivono i nostri genitori che ci testimonia la bellezza della differenza tra maschile e femminile. L’incontro con l’altro diverso da me avviene sempre “attraverso” il mio corpo; e qui c’è un paradosso che siamo chiamati ad abitare: per entrare in relazione con l’altro differente da me devo riconoscermi come differente/distinto dall’altro, ma allo stesso tempo è entrando in relazione con l’altro che io posso crescere nella mia differenza. La crescita nella mia maschilità (o femminilità) è una continua tensione tra accettazione di sé e accoglienza dell’altro; tra rientrare in se stessi e aprirsi all’altro. Papa Francesco ci suggerisce che tanto più percepisco l’altro come una minaccia, tanto più questo impedirà la mia crescita di uomo e di donna. La differenza sessuale va quindi valorizzata attraverso l’accettazione del proprio corpo; il mio corpo è il primo limite che sono chiamato ad accogliere e non a dominare: “una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato”. Per un’ecologia integrale serve cioè un’educazione integrale.
Andrea Pozzobon e Daniela Bruniera