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Educare in famiglia - 9

267. La libertà è qualcosa di grandioso, ma possiamo perderla. L’educazione morale è un coltivare la libertà mediante proposte, motivazioni, applicazioni pratiche, stimoli, premi, esempi, modelli, simboli, riflessioni, esortazioni, revisioni del modo di agire e dialoghi che aiutino le persone a sviluppare quei principi interiori stabili che possono muovere a compiere spontaneamente il bene. La virtù è una convinzione che si è trasformata in un principio interno e stabile dell’agire. La vita virtuosa, pertanto, costruisce la libertà, la fortifica e la educa, evitando che la persona diventi schiava di inclinazioni compulsive disumanizzanti e antisociali. Infatti la dignità umana stessa esige che ognuno «agisca secondo scelte consapevoli e libere, mosso cioè e determinato da convinzioni personali».



Al n° 267 di Amoris laetitia papa Francesco ci ricorda che “l’educazione morale è un coltivare la libertà mediante proposte, motivazioni, applicazioni pratiche, stimoli, premi, esempi, modelli, simboli, riflessioni, esortazioni, revisioni del modo di agire e dialoghi che aiutino le persone a sviluppare quei principi interiori stabili che possono muovere a compiere spontaneamente il bene”. Educare la libertà è quindi un continuo “lavoro”, artigianale e quotidiano, che implica presenza, attenzione; è un cammino da fare insieme ai nostri figli. Camminare insieme significa fare esperienze e riflettere insieme su queste esperienze. È il dare significato insieme a ciò che abbiamo vissuto che ci aiuta a rendere virtuose le nostre vite (personali, familiari e comunitarie). In questa prospettiva quando tra genitori e figli giochiamo insieme, ripariamo una bicicletta, visitiamo una città, raggiungiamo una cima, prepariamo una cena per gli amici, vediamo un film … non facciamo solo qualcosa; ma, attraverso dialoghi, riflessioni, discussioni, silenzi, diamo senso a ciò che facciamo.  È questo dare senso insieme a ciò che viviamo che rende stimolante, stabile, gioioso il sentiero verso il bene.
Andrea Pozzobon e Daniela Bruniera