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Mi baci con i baci della sua bocca

C T. 1,1-17
Ci accingiamo allora a prendere in mano questo testo sacro molto particolare della Parola di Dio. Un testo da accostare, più che con la voglia o la predisposizione alla lettura, con la pazienza e la disponibilità ad essere noi stessi, come sposi, a scoprire di essere letti e interpretati, nei vari passaggi che richiamano emotivamente la concretezza del rapporto umano d'amore; fatto di passione, di desiderio, di unione profonda e intima. Può sembrarci impossibile che Dio stesso abbia voluto manifestarsi agli uomini, attraverso il desiderio di amare ed essere amati. Abbia voluto svelarci il suo desiderio profondo di unione con noi, con la forza, la passione e la bellezza del rapporto d'amore tra l'uomo e la donna.
 Ma iniziamo ad inoltrarci nel testo: Subito il primo capitolo, si apre con il dialogo tra lui e lei, con parole che non solo esprimono la lode della bellezza reciproca, ma manifestano il desiderio nascosto ma evocato, di unirsi anima e corpo. Quanto importante è il dialogo nel rapporto di coppia! Quanto importanti sono le parole di apprezzamento che uno sposo fa nei confronti della sua sposa: "Amore mio, quanto sei bella". È con queste parole, o simili, che si apre la strada, dolce e passionale, fatta di baci e carezze, preludio dell'incontro dei corpi che ci fa sperimentare concretamente l’essere “una sola carne”.
Gli amanti del cantico sembrano dilungarsi in queste parole, esprimendole in vari modi ma sempre più profondamente, in maniera ardente e ricercata. Sembra quasi vogliano ritardare il desiderio di unirsi, per farlo così crescere di intensità nel dilungarsi nella reciproca contemplazione. Nel sapersi guardare reciproco, nel lasciarsi guardare dal coniuge, il rendersi conto di attrarre la sua attenzione, di essere desiderati da lei/lui, a nostra volta essere attratti dal suo corpo e desiderarlo, è fonte di gioia e felicità reciproca. Accogliere questo rende piena la vita.
È allora importante imparare a guardare l'altro non come oggetto del mio desiderio, ma come un dono meraviglioso che mi è stato dato per rendere felice la mia vita, perché chi me lo ha donato (Dio) vuole che io sia felice e lo scopra presente nel regalo che è per me il mio coniuge.

Il primo capitolo termina con l'immagine del bosco come tetto, e l'erba verde come letto. I due sono ormai abbracciati e non hanno bisogno di altro. Quando si ha e si esprime l'amore in parole, gesti ed emozioni forti, non serve altro niente. Ci si può accontentare di quel che si ha. Quel che si ha, è la certezza del non essere soli, di essere desiderati, voluti e amati. Questo ci aiuta a non ricercare la felicità in altre cose che non sono essenziali per la nostra vita e la nostra felicità.


Per l’ascolto e la preghiera in coppia:

Trovate del tempo per voi, datevi un appuntamento. Dopo avervi fatto il segno di croce, e aver ascoltato il brano assieme, rileggete con calma il testo personalmente, 15/20 minuti. Poi potrete chiedervi: 

Quale parola o frase ha attirato la mia attenzione? Cosa mi ha detto il Signore attraverso di essa? 

Quale messaggio mi sembra emerga per noi due e il nostro amore?

Rivolgete al termine, una preghiera al Signore che parta dalle vostre riflessioni appena scambiate. Terminate con il Padre nostro.
Lorella e Bruno Nardin